Umberto Mastroianni (1910-1998) Composizione Astratta Pennarello Su Cartoncino

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Venditore: romaearte ✉️ (1.643) 100%, Luogo in cui si trova l'oggetto: Roma, IT, Spedizione verso: WORLDWIDE, Numero oggetto: 255303919031 UMBERTO MASTROIANNI (1910-1998) COMPOSIZIONE ASTRATTA PENNARELLO SU CARTONCINO. UMBERTO MASTROIANNI (1910-1998) COMPOSIZIONE ASTRATTA, PENNARELLO SU CARTONCINO A FIRMA MASTROIANNI.OPERA UNICA! MISURE: opera cm. 16 x 23 cartoncino cm. 23,5 x 29,5 Bordi con lievi segni del tempo ma comunque l'opera è in buone condizioni. OPERA SENZA AUTENTICA MA LA MANO E' VELOCE E SENZA ALCUN RIPENSAMENTO, DA VERO ARTISTA. PER QUALSIASI RICHIESTA O INFORMAZIONE CONTATTATEMI VIA EMAIL: passionemax@yahoo.it O VIA CELL AL 3486422775 --------------------------------------------------------------------

Umberto Mastroianni Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Jump to navigation Jump to search  Premio Imperiale  1989

Umberto Mastroianni  (Fontana Liri , 21 settembre  1910  – Marino , 25 febbraio  1998 ) è stato uno scultore  e partigiano  italiano .

Indice
  • 1 Biografia
  • 2 Fondazione Umberto Mastroianni
    • 2.1 Museo della Fondazione Umberto Mastroianni
    • 2.2 Museo Donazione Umberto Mastroianni
  • 3 Onorificenze
  • 4 Umberto Mastroianni nei musei
  • 5 Note
  • 6 Bibliografia
  • 7 Voci correlate
  • 8 Altri progetti
  • 9 Collegamenti esterni

Biografia [ modifica  |  modifica wikitesto ]

Figlio di Vincenzo Mastroianni e della seconda moglie Luigia Maria Vincenza Conte, Umberto era zio dell'attore Marcello Mastroianni : infatti suo padre Vincenzo aveva avuto dalla prima moglie - Concetta Conte, sorella della seconda - un figlio di nome Ottone, futuro padre di Marcello.

Umberto giunge quattordicenne a Roma  nel 1924 , dove frequenta, contemporaneamente allo studio dello zio Domenico, i corsi di disegno dell'Accademia di San Marcello. Si trasferisce due anni dopo, nel 1926  a Torino , dove affina il "mestiere di scultore" nell'atelier dello scultore Michele Guerrisi . Lo studio della scultura antica è documentato da una prima fase di raffinati bassorilievi: la sculturina Danae (1926), la Deposizione di Cristo (1926/27), la Madonna della Pace, la Madonna Gotica (1938). Il giovane Umberto modella ritratti di gusto arcaizzante, in terracotta, poi riportati in fusioni in bronzo: mito e soggetto religioso sono la cifra stilistica di Umberto Mastroianni nel periodo pre-bellico, accanto ad esercizi di stile con testine di fanciullo e il soggetto prediletto costituito da maschere di giovani donne, dai tratti lievi e suadenti.

Nel 1930  arriva il primo riconoscimento ufficiale, il Premio del Turismo , offerto dal Ministero della Pubblica Istruzione e, di lì a poco, le prime mostre a livello nazionale ed europeo. Prima personale nel 1931 alla "Galleria Genova" di Genova. Dal 1933 espone regolarmente alle mostre sindacali nazionali, è invitato a tutte le Quadriennali di Roma, alle Promotrici di Torino e alle Biennali di Venezia. Nel 1935  partecipa per la prima volta alla Quadriennale di Roma , l'anno seguente alla Biennale di Venezia . Chiamato in guerra, parteciperà poi alla Resistenza  nelle formazioni del canavese  con un tale impegno che rifletterà poi nelle sue opere successive, caricandovi le istanze partorite da quella concreta lotta in nome della libertà, per arrivare alla formulazione della "poetica della Resistenza", a lui riconosciuta dal critico Giulio Carlo Argan .

Già ai primi anni '40 risalgono anche i lavori pittorici su materiali poveri: è il primo scultore astrattista  italiano, caposcuola della rivoluzione del novecento ed artista di assoluto rilievo internazionale. Si tratta di forme dinamiche astratto-geometriche che acquisiscono uno spessore in terrecotte, gessi, cartoni e sacchi grezzi (jute), colorati e raschiati. Dopo la guerra e la resistenza, la poetica di Mastroianni riprende decisamente gli echi del dinamismo plastico di ascendenza boccioniana, rivisitando ed ampliandone i contenuti ed i riferimenti culturali. Alcune delle sue opere del primo dopoguerra in juta logora (opere di dimensioni assai contenute, quasi fossero reperti di antiche civiltà, poi ritrovati) sono conservate alla Galleria d'arte moderna di Roma , alla Tate Gallery  di Londra, al Salomon Guggenheim Museum  di New York. Infatti la sua ricerca, partendo da riferimenti diretti alla stagione futurista , alla stagione cubista  di Brancusi, alla plastica di John Arp e Henry Moore , si impernia sullo studio e sulla resa dei valori dinamici, compresi e conferiti nelle strutture intese come coagulo di linee di forza, nucleo generativo di un'esplosione di gesti bloccati dal peso della materia, intrappolati nella materia. L'evoluzione successiva è l'approdo alla stagione informale , (1950-1961) fase del tutto autonoma, altro atto della sua straordinaria personalità creativa.

Il suo tratto è lacerante, intenso, profondo, materico, energico, vibrante. La sua ispirazione, contrariamente al primo futurismo ispirato da Marinetti è "politicamente" orientata alla ricerca dell'uomo, nella sua accezione consapevole di reduce dalla tragedia e dalla miseria materiale e morale della guerra. Opera rappresentativa di questa stagione il Monumento ai Caduti di Cuneo  (1964-1969), opera scultorea premiata dall'Accademia dei Lincei  con il Premio Feltrinelli  del 1973  come la più bella del Novecento, con la seguente testuale motivazione "Per l'elevata qualità inventiva e plastica della sua opera e per la rilevante incidenza che ha avuto nella storia della scultura italiana contemporanea".

Successivamente alla poetica del ripudio della guerra (tre opere dedicate ad Hiroshima, di cui una esposta a Spoleto nella mostra collettiva), la poetica di Umberto vede successivamente l'interpretazione del tema uomo, che afferma un proprio valore attraverso la dinamica della forma che esce dal bronzo, in compenetrazione con la macchina. Macchina che aiuta l'uomo nell'automazione (cfr. Leonardo Sinisgalli  fondatore della rivista Civiltà delle Macchine ), macchina che diventa addirittura zoomorfa, nel periodo del Macchinismo fantastico , ben descritta dal critico Floriano De Santi.

A Torino riesce a trovare i primi amici e i compagni di avventura a cui resterà legato per tutta la vita: il pittore Luigi Spazzapan , lo scrittore e pittore Guido Seborga , il musicista Massimo Mila , che condividono con lui una certa insofferenza verso l'élite chiusa della città, ma anche la convinzione che nella Torino industriale e casoratiana si combatteva in quel momento la battaglia per il rinnovamento dell'arte e della cultura italiana. Per promuovere una linea alternativa tanto al classicismo di Casorati  quanto alla posizione culturale del gruppo dei Sei di Torino  dà vita nel 1947 insieme a Luigi Spazzapan , Mattia Moreni , Ettore Sottsass jr , Piero Bargis , Maurizio Corgnati , Oscar Navarro , Vincenzo Ciaffi , Massimo Mila , Maria Luisa Spaziani , Guido Seborga  al Premio Torino, i cui vincitori furono i pittori Emilio Vedova , Bruno Cassinari , e lo scultore Pericle Fazzini , suscitò scalpore in città per quell'unica edizione, ma lasciò un segno di svolta culturale indelebile, senza ritorno.

Dopo la liberazione è tra i promotori di un superamento soprannazionale della cultura italiana secondo le indicazioni delle "avanguardie storiche". Nella prima metà degli anni cinquanta  fa costruire, su progetto dell'amico Enzo Venturelli , la propria casa-atélier di Cavoretto (Torino).[1]

Nel 1945  vince, con la collaborazione dell'architetto Carlo Mollino , il concorso per il Monumento al Partigiano: l'opera, di considerevole dimensione, verrà successivamente collocata nel Campo della Gloria del cimitero Generale di Torino.

Espone alla Galleria Bussola  di Torino nel 1948, presentato dal critico Dino Formaggio . Nel 1951 , con il sostegno dell'amico mentore Gino Severini , a vera autorità nel mondo culturale parigino, tiene la sua prima mostra personale alla Galerie de France  di Parigi . La critica straniera si rende subito conto della qualità della sua produzione e del suo significato. Il riconoscimento più alto lo consegue alla XXIX Biennale di Venezia  del 1958 , quando ottiene il Gran Premio Nazionale per la scultura. Nel 1960  tiene un'altra mostra personale a New York  alla Kleeman Gallery e nello stesso anno l'artista espone al Dallas Museum of Art .

Inizia a collaborare con architetti, trai quali Carlo Mollino , Ettore Sottsass . Ne 1951 allestisce una personale alla Galérie de France di Parigi e la sua fama diviene internazionale. Alla Biennale di Venezia del 1958 riceve il Gran premio internazionale della scultura ; vi espone per la prima volta cartoni colorati e rilievi plastici in gesso: un gruppo di sette opere dette in catalogo Bozzetti, poi sostituiti in mostra da quattro jute. Realizza forme prediligendo cartoni piegati a creare rilievi, sui quali interviene col colore e con strumenti raschiando bucando tagliando e aprendo le superfici tumultuosamente. Vive in autonomia un fervore creativo ed una totale dedizione alla sua opera che in parte lo isola dalle interrelazioni con i suoi contemporanei, tra i quali i grandi contemporanei Agenore Fabbri , Luciano Minguzzi , Leoncillo Leonardi , i più giovani fratelli Giò Pomodoro  e Arnaldo Pomodoro . Ma a quel tempo Mastroianni dialoga con l'astrazione internazionale ed è proiettato alla continua creazione di opere uniche e sculture monumentali. Nel 1961 espone in collettiva alla Bussola di Torino e presenta rilievi plastici alla galleria Pogliani di Roma.

Dal 1962 ai dedica anche all'incisione: tiene la prima mostra di acqueforti a Roma nella litografia Romero: vi inciderà le lastre per illustrare i volumi dedicati, tra l'altro, a Poeti sovietici  nel 1964 e al Satyricon  nel 1969, oltre a varie cartelle litografiche. Nel 1963 espone incisioni, bronzetti e oreficerie alla galleria Cavourrina di Torino dove presenta in seguito una serie di cartoni colorati, arazzi e sculture successivamente inviate alla Galleria Bonino  di New York nel 1964. Del 1965 l'antologica all'Istituto bancario San Paolo di Torino e l'ampia mostra di grafica alla Galleria Penelope di Roma. Lungo il decennio abbandona le materie povere abitualmente trattate, per il piombo, l'ottone, l'acciaio finito a ori, smalto e pietre dure, l'argentone smaltato e i materiali plastici, ottenendo forti effetti chiaroscurali, luminosità bronzee e anfratti tenebrosi di drammatica tensione. Tra i cicli: Ritmi , Fughe , Disgregazioni cosmiche .

Nel 1964  il Comune di Cuneo  gli affida l'esecuzione del Monumento alla Resistenza italiana, cui lavora per cinque anni, dal 1964  al 1969 , opera di enormi dimensioni, dal peso enorme ma dalla straordinaria levità. Nel 1969  realizza a Cuorgnè  (TO ) il monumento alla Resistenza canavesana,[2]  collocato davanti al municipio della cittadina piemontese. Nel 1971  la città di Frosinone  gli commissiona il Monumento ai Caduti di tutte le guerre, eseguito in acciaio e collocato nel 1977 .

Nel frattempo ottiene anche l'incarico dalla città di Cassino  di elaborare un Mausoleo della pace (collocato nel 1987 ). In ordine di tempo viene il Monumento alla Resistenza della città di Urbino  del 1980 , che dialoga con l'eccezionale complesso urbanistico del capoluogo dall'alto del parco della Resistenza.

Titolare della cattedra di scultura  all'Accademia di belle arti di Bologna , ne tiene anche la direzione dal 1961  al 1969 ; da Torino si trasferisce nel 1970  a Marino, insegnando prima all'Accademia di belle arti di Napoli , quindi in quella di Roma . Nel 1973  l'Accademia dei Lincei  gli conferisce il Premio Feltrinelli .

Agli anni '70 risale una fase detta astrale  in cui i rilievi, creano distanze e profondità virtuali oltre le superfici, figurando un progressivo passaggio dal caos al cosmo. Prosegue la collaborazione con gli architetti: con Mollino progetta e realizza il Monumento ai Caduti per la libertà al cimitero di Torino; con Sacripanti il Mausoleo per la pace di Cassino nel 1977. Vengono dedicate allo scultore rassegne antologiche alla Galleria d'Arte Moderna di Torino  e alla Galleria nazionale d'arte moderna di Roma  nel 1974. In quella di Palazzo Ducale a Urbino nel 1977 viene evidenziata per la prima volta organicamente la produzione di rilievi cromatici, disegni, bozzetti in legno e incisioni. Nel 1979-80 segue la mostra dei rilievi cromatici a Palazzo dei Diamanti  di Ferrara. Del 1980 è il Monumento di Urbino. Del 1981 è l'ampia antologica fiorentina nella Fortezza del Belvedere. Accanto a piombi incisi e colorati, Mastroianni propone nuovi cartoni colorati e raschiati dai titoli Compenetrazioni , Folgore , Organizzazione segnica .

La ricerca dell'ultimo decennio prosegue in tale direzione privilegiando opere in acciaio e in bronzo. Nel 1984  espone a Brescia  i bozzetti in legno dei monumenti alla Resistenza, disegni e rilievi policromi. Nel 1986  lo scultore dona allo Stato italiano 26 opere del periodo informale. Espone ad Aosta  le serie complete dei grandi cartoni e degli arazzi. Una rassegna della sua attività scenografica è proposta al Cairo nel 1988. Nel 1988 realizza Macchina Sacrale , l'ultima scultura monumentale della sua produzione, su un bozzetto di 20 anni precedente. Nuova antologica nel 1989 alla Rotonda della Besana . Gli viene conferito a Tokyo il Premio Imperiale . Nel 1990 , nel castello Ladislao di Arpino, sorge la fondazione Mastroianni. Una rassegna permanente degli ultimi vent'anni d'attività è allestita allo Hakone Oper Air Museum  in Giappone (40 opere). Nel 1991 lo scultore cura l'arredo della sala conferenze del nuovo edificio della corte d'appello a Roma (opere in piombo). Nel 1992 realizza la monumentale cancellata in bronzo del Teatro Regio di Torino, una sorta di summa composita e di testamento spirituale delle opere dei precedenti trent'anni del maestro.

Nel 1974  il Musée d'Art Moderne de la Ville de Paris  ripropone tutta l'attività scultorea di Mastroianni, aprendo un ciclo dedicato alla scultura italiana del dopoguerra. Nel 1977  Mastroianni espone alcune sue opere monumentali a Charleston , nell'ambito dell'edizione statunitense del "Festival dei due mondi".

Nel 1979  quasi a dimostrazione della sua vocazione sperimentale esegue per il Teatro dell'Opera di Roma  la scenografia del coro dei morti su testo di Giacomo Leopardi  e musica di Goffredo Petrassi . A cui farà seguito l'anno seguente il lavoro sull'Uccello di fuoco di Igor' Fëdorovič Stravinskij .

Nel 1985  gli viene conferito a Tokyo  The 4th Henry Moore Grand Prize Exhibition the Utsukushigahara Open Air-Museum . Lo stesso Museo d'Arte Moderna, poco distante dalla capitale nipponica, gli dedica una sala permanente con una dozzina di opere, tra le quali ha assoluto spicco il bronzo Hiroshima  del 1960 .

Circa dieci anni dopo aver ricevuto la cittadinanza onoraria di Arpino , Mastroianni ottiene nel luglio 1991  anche quella di Chiaravalle .

Nel marzo-aprile 1992  si inaugura ad Alessandria , nella sala d'arte di Palazzo Guasco, un'antologia di ori e d'argenti.

Nel dicembre del 1993  gli viene conferito il Premio Michelangelo . Nello stesso anni dona a Fontana Liri , sua città natale, una scultura monumentale in ricordo delle sue radici e in onore di tutti i cittadini del luogo, in particolare suo padre.

Nel 1994  viene inaugurata la cancellata "Odissea Musicale"  all'ingresso principale del Teatro Regio di Torino , composta da due elementi bronzei posti su rotaie, suddivisi internamente in quadrati e formelle di molteplici dimensioni, con tema la musica.

Nel 1995  viene progettato ed inaugurato nella città di Cumiana  il bassorilievo in bronzo a ricordo dei caduti nella Resistenza. Nello stesso anno a Pieve di Cento , in onore a Guglielmo Marconi , viene inaugurata la scultura monumentale Elettra  e, presso il Palazzo dell'Arte in occasione della Triennale di Milano , Umberto Mastroianni espone nei giardini, tre sculture monumentali: Guerriero  del 1970 -1988 , Fantascienza  del 1971  e Macchina sacrale  del 1988 .

Nella notte del 25 febbraio 1998, all'età di ottantotto anni, Mastroianni muore nella sua casa-museo  di Marino , presso i Giardini Colonna . Viene sepolto nel cimitero di Carmagnola  (Torino ).

Le opere di Umberto Mastroianni si trovano in oltre 280 musei tra i più prestigiosi del mondo.

Fondazione Umberto Mastroianni [ modifica  |  modifica wikitesto ]

Nel 1993  sorge ad Arpino , in provincia di Frosinone , il Centro Internazionale Umberto Mastroianni, che il 15 gennaio 1999  si costituisce in Fondazione Umberto Mastroianni . La direzione artistica dal 2005 fino al 2010 è affidata a Maurizio Calvesi, noto studioso che ha curato, a dieci anni dalla morte dell'artista, un'importante mostra a Carmagnola (TO) dove riposano le spoglie di Umberto Mastroianni. Da giugno 2013 la direzione artistica è stata affidata a Lisa Della Volpe, storico d'arte nata a Frosinone, che ha avviato il riordino generale delle collezioni e un progetto organico di valorizzazione sia del patrimonio custodito sia del luogo.

Museo della Fondazione Umberto Mastroianni [ modifica  |  modifica wikitesto ]

Il museo della Fondazione, fino a inizio 2013 ospitato nel Palazzo Boncompagni di Arpino, è attualmente a Castello di Ladislao  in piazza dei Caduti dell'Aria ad Arpino, sede indicata dallo stesso Mastroianni quale luogo per ospitare la sua donazione. In esso sono custodite un centinaio di lavori di Umberto Mastroianni in particolare sculture monumentali. Inoltre il museo custodisce opere di altri artisti: alberto Sughi, Vittorio Miele , Federico Gismondi , Eugenio Carmi , Ferdinando Rea , Adolfo Loreti , Giancarlo Riccardi , Maurizio Romani , Italo Scelza e, tra gli stranieri Vadim Grinberg . Inoltre sono state acquisite nel 2014 opere di Domenico e Alberto Mastroianni e in comodato d'uso i disegni di Giuliano Vangi per il monumento a San Tommaso di Aquino a Roccasecca.

Il museo espone inoltre la più importante collezione pubblica di sculture e fotosculture di Domenico Mastroianni , e l'imponente collezione di opere grafiche del cugino Alberto Mastroianni .

Museo Donazione Umberto Mastroianni [ modifica  |  modifica wikitesto ]

All'interno del complesso dei musei di San Salvatore in Lauro è situato il Museo Donazione Umberto Mastroianni; voluto dallo stesso maestro frusinate, il museo raccoglie tutto il percorso stilistico dello scultore della poetica della Resistenza, dal periodo figurativo fino agli ultimi anni, e soprattutto dà testimonianza completa della varietà di materiali utilizzati nella sua produzione e ne certifica l'eclettismo che gli permetteva di passare dalle celebri sculture in bronzo agli arazzi. Alla sua arte è oggi dedicato il primo tomo del Catalogo ragionato dell'opera di Umberto Mastroianni , edito dalle Edizioni Il Cigno GG di Roma e curato dal centro studi che porta il suo nome.

Onorificenze [ modifica  |  modifica wikitesto ]
Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana
— 20 novembre 1989 [3]
Grande ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica italiana
«Di iniziativa del Presidente della Repubblica» — 20 luglio 1979 [4]
Medaglia d'oro ai benemeriti della scuola della cultura e dell'arte
— 2 giugno 1967 [5]

Umberto Mastroianni nei musei [ modifica  |  modifica wikitesto ]
  • Museo civico e della mail art  di Montecarotto  (AN )
  • Museo della Fondazione Umberto Mastroianni  di Arpino  (FR)
  • Deposito Museale delle opere di Enrico Colombotto Rosso  a Pontestura  (AL )
  • Museo Tattile Statale Omero  di Ancona  (AN )
  • The Metropolitan Museum of Art [6]
  • Museo Fortunato Calleri di Catania.

Bibliografia[ modifica  |  modifica wikitesto ]
  • Bibliografia: G.C.Argan, C.Brandi, U.Mastroianni: la simbologia delle forme, Bari 1980;
  • I Materiali 1932-1988. Mastroianni nelle collezioni private piemontesi, a cura di F.De Santi, Palazzo Granieri, Circolo degli Artisti, Giardino di Palazzo Cisterna, Provincia di Torino, Milano 1991.
  • Alessandro Masi , "La Fondazione Mastroianni: Città di Arpino", Joyce & Company, 1990
  • Giovanna Barbero, "Arazzi di Umberto Mastroianni. Catalogo generale", Verso l'Arte Edizioni, 2000
  • Floriano De Santi, "Umberto Mastroianni. Artista e intellettuale del XX secolo", Verso l'Arte Edizioni, 2002
  • Giovanna Barbero, Floriano De Santi, "Umberto Mastroianni. I legni per i monumenti alla Resistenza", Verso l'Arte Edizioni, 2005;
  • P. Bucarelli (presentazione di), Umberto Mastroianni,12 giugno-29 settembre 1974, Galleria nazionale d'Arte Moderna, Roma,Valle Giulia, Roma, De Luca, 1974, n. 115
  • V. Cordero di Montezemolo (presentazione), Mastroianni, Charleston S.C.U.S.A, Spoleto Festival, 1977, n. 3
  • F. Moschini, (a cura di), Umberto Mastroianni, Firenze,Forte di Belvedere, luglio-ottobre 1981, Firenze, Electa, 1981,I, 177, pag. 115
  • AA.VV., "Cento anni dalla nascita di Umberto Mastroianni", Verso l'Arte Edizioni, 2010, ISBN 978-88-95894-57-7
  • Condition: Bordi con lievi segni del tempo ma comunque l'opera è in buone condizioni.
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