Giochi della 17 Olimpiade: Roma 1960 Rapporto Ufficiale 2 grandi volumi con foto

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Venditore: gigggggi ✉️ (526) 100%, Luogo in cui si trova l'oggetto: Pesaro, IT, Spedizione verso: AMERICAS, EUROPE, ASIA, AU, Numero oggetto: 226054734167 Giochi della 17 Olimpiade: Roma 1960 Rapporto Ufficiale 2 grandi volumi con foto. Comitato organizzatore dei giochi della 17. Olimpiade Roma 1960 Giochi della 17. Olimpiade : Roma 1960 : Rapporto Ufficiale del Comitato Organizzatore [Roma] : Comitato Organizzatore dei Giochi v. 1: 893 p. : ill. ; 28 cm. v. 2: 1048 p. : ill. ; 28 cm.

I Giochi della XVII Olimpiade , noti anche come Roma 1960 , si sono svolti a Roma , in Italia , dal 25 agosto all'11 settembre 1960 .

Roma si era già aggiudicata l'organizzazione dei Giochi Olimpici del 1908 , ma a seguito dell'eruzione del Vesuvio del 1906  rinunciò a tale evento, cedendo l'onore dell'organizzazione alla città di Londra .

In precedenza soltanto un'altra città italiana era stata sede di evento olimpico : Cortina d'Ampezzo , che nel 1956  fu sede dei VII Giochi olimpici invernali .

La fiamma olimpica attraversò l'Egeo  e la Magna Grecia  richiamando alla memoria i campioni dell'antichità .[3]  Alla vigilia dell'inaugurazione gli atleti si riunirono in Piazza San Pietro  per ricevere la benedizione di Giovanni XXIII . Il giuramento fu pronunciato da Adolfo Consolini , che in quell'occasione stabilì il record assoluto di partecipazioni olimpiche (quattro).

Gli iscritti furono oltre cinquemila (5393) e le Nazioni partecipanti ottantaquattro.

Il bel tempo aiutò il raggiungimento di buoni risultati tecnici, basta pensare ai venti primati olimpici e ai quattro primati mondiali migliorati nell'atletica leggera  maschile e ai dodici olimpici e tre mondiali in quella femminile. Nelle gare veloci, dopo trent'anni di predominio gli statunitensi  persero l'oro sui 100 metri  consegnandolo al primatista tedesco Armin Hary ; nella distanza doppia  per la prima volta prevalse un mediterraneo , Livio Berruti , che eguagliò il record mondiale; nel salto in alto  apparve il sovietico  Valeri Brumel , che con la tecnica ventrale risulterà uno dei migliori esponenti in assoluto della disciplina; nella velocità femminile si mise in luce Wilma Rudolph  (oro nei 100 metri piani , 200 metri piani  e staffetta 4 x 100 metri ) colpita da poliomielite  nella prima infanzia e ricca di talento e volontà.

La stessa tendenza si ebbe nel nuoto , con tre record mondiali in campo maschile e quattro in quello femminile e con un dominio complessivo degli australiani  e degli statunitensi .

Miglioramenti tecnici si ebbero anche nel sollevamento pesi , dove proseguì la supremazia della scuola dell'Europa orientale , e nel ciclismo su pista , dove gli italiani si misero in evidenza. La disputa della prima medaglia d'oro risultò fatale al venticinquenne ciclista danese Knud Enemark Jensen  che durante la cronometro a squadre  crollò a terra colpito da un'insolazione.[3]

Nella scherma , gli atleti sovietici si inserirono nella spartizione delle medaglie rompendo la tradizionale egemonia latina; l'introduzione del fioretto  elettrico premiò qualità come la resistenza degli atleti a scapito dell'eleganza e dell'astuzia.[3]

Nella ginnastica  si assistette al consueto dominio dello squadrone sovietico, contrastato efficacemente solo dai sorprendenti ginnasti giapponesi , che misero al collo ben quattro ori.

Venne scalfito, invece, il mito dell'invincibilità dei mediorientali  nella lotta , dato che sia nella lotta libera  sia in quella greco-romana  le medaglie furono maggiormente ripartite fra occidentali , orientali  e mediorientali.

Questa Olimpiade vide sfumare altre consuetudini come quella della vittoria dell'India  nell'hockey su prato  e quella dell'imbarcazione statunitense nell'otto del canottaggio ; nel primo caso fu il Pakistan  ad arrecare la prima delusione agli indiani, mentre nel secondo caso furono i tedeschi, in forte ascesa in questa disciplina, a soffiare l'oro agli statunitensi .

Una particolarità riguarda il cronometraggio, che solo in questa occasione non fu effettuato dalla Omega SA , ma dalla Federazione Italiana Cronometristi , con la presenza di 82 cronometristi provenienti da quasi tutta Italia (tra questi il futuro scrittore Luciano De Crescenzo ) e che hanno rilevato e certificato le prestazioni degli atleti e i record nelle gare di atletica, nuoto, ciclismo, canottaggio, pugilato e sport equestri. Alcune apparecchiature "storiche" utilizzate nell'occasione sono conservate presso la sede della FICr a Roma e presso il Museo del Cronometraggio a Bari.

Per la prima volta, inoltre, ai Giochi Olimpici di Roma, la televisione coprì buona parte del programma di gare; la Rai  produsse 106 ore di trasmissione, riprodotte (prima volta per un'Olimpiade estiva dopo Cortina 1956) in tutta Europa in Eurovisione : una quantità notevole considerata l'esistenza, comune praticamente in tutta Europa, di un solo canale. In America, la statunitense CBS , la canadese CBC e Telesistema Mexicano trasmisero un certo numero ore montando da Roma alcuni eventi, inviando poi tutto a Londra e da lì al continente.

Grande successo di critica e pubblico in tutto il mondo anche per il film ufficiale sull'evento La grande Olimpiade , prodotto dall'Istituto Luce  e diretto dal regista documentarista Romolo Marcellini , che ottenne una nomination all'Oscar nel 1962 e il premio d'oro al Festival di Mosca.[4]

Protagonisti [ modifica  |  modifica wikitesto ] Abebe Bikila al traguardo della maratona
  • Wilma Rudolph , statunitense, soprannominata in Italia la Gazzella Nera , gareggia con un piccolo apparecchio ortopedico ai piedi, retaggio della poliomielite. Questo però non le impedisce di trionfare nei 100 e 200 metri piani e nella staffetta 4x100 e di meritarsi il titolo di Regina delle olimpiadi romane.
  • Cassius Clay , il futuro Muhammad Ali , vince la medaglia d'oro nei pesi mediomassimi del pugilato  (chiamati all'epoca massimi-leggeri), anche se la Coppa Val Barker, che in ogni Olimpiade premia il pugile migliore per stile e qualità tecniche, viene assegnata all'azzurro Nino Benvenuti , vincitore dell'oro nei pesi welter e destinato anch'egli ad una grande carriera come professionista.
  • La squadra maschile di ginnastica  del Giappone  vince il primo di cinque ori olimpici consecutivi.
  • Il velocista Livio Berruti  è il primo europeo nella storia delle olimpiadi a spezzare il dominio dei nordamericani nei 200 metri piani; dopo di lui tale impresa riuscirà solo a Valerij Borzov , a Pietro Mennea  e al greco Konstadínos Kedéris . Sia in semifinale che in finale Berruti eguaglia il record del mondo (20"5).
  • L'etiope Abebe Bikila , sergente della guardia del Negus, giunge a Roma da perfetto sconosciuto. Tagliò il traguardo della maratona da trionfatore sotto l'arco di Costantino , correndo a piedi scalzi su suggerimento del suo allenatore e stabilendo, con 2h15'16"2, il nuovo record olimpico.
  • L'americano Rafer Johnson  e il taiwanese Yang Chuan-kwang , compagni di università ad UCLA , danno vita ad una delle più combattute gare dell'Olimpiade, nel decathlon, che sarà vinta dal primo con un distacco di soli 63 punti.
  • Nella lotta i Turchi su sedici specialità vincono ben 7 medaglie d'oro e due d'argento.
  • Lo statunitense Glenn Davis  bissa il successo dell'Olimpiade precedente  nei 400 m ostacoli.
  • Le sorelle sovietiche Irina e Tamara Press trionfano rispettivamente negli 80 m ostacoli e nel getto del peso. All'Olimpiade seguente  Irina si imporrà nel pentathlon, e Tamara conquisterà l'oro nel peso e nel disco.
  • Nel nuoto Australia  e Stati Uniti  fanno la parte del leone con 4 medaglie d'oro per nazione; l'unico titolo non conquistato dagli australiani e dagli statunitensi è quello sui 200 rana femminile, che va alla britannica Lonsbrough.
  • L'americana Chris von Saltza  trionfa con ben 3 medaglie d'oro nel nuoto (400 stile libero, staffette 4x100 stile libero e mista).
  • La nuotatrice statunitense Carolyn Wood , durante la gara dei 100 m farfalla, ingoiò per errore dell'acqua e rischiava l'annegamento. Venne squalificata, dopo aver toccato la linea che separava la sua corsia da quella di una sua avversaria.
  • Il ginnasta sovietico Boris Šachlin  conquista 4 medaglie d'oro, 2 d'argento e 1 di bronzo: un'impresa storica. L'URSS  si afferma trionfalmente nella ginnastica femminile: sulle 15 medaglie in palio, 14 sono sovietiche. La ginnasta russa Larisa Latynina  vince 2 ori e sale sul podio in tutte le specialità.
  • L'ungherese Aladár Gerevich  conquista nella sciabola a squadre la sua settima medaglia d'oro (la prima l'aveva vinta alle Olimpiadi di Los Angeles del 1932 ).
  • Inaspettata sorpresa azzurra nella pallanuoto: l'Italia, 12 anni dopo Londra, si aggiudica la medaglia d'oro davanti a Unione Sovietica e Ungheria. Nel ciclismo, su 6 gare gli Azzurri se ne aggiudicarono 5.
  • Nella scherma le medaglie d'oro per l'Italia furono 2: nella spada individuale con Delfino, e nella spada a squadre, con un sestetto di cui faceva parte anche Edoardo Mangiarotti, alla sua ultima Olimpiade. Nell'equitazione i fratelli Raimondo e Piero D'Inzeo (già rispettivamente argento e bronzo ai Giochi del 1956 ) conquistarono rispettivamente la medaglia d'oro e quella d'argento nel concorso a ostacoli individuale.
  • Condition: Come Nuovo
  • Anno di pubblicazione: 1960

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